La Baia del Tono è una bellissima spiaggia, conosciuta per le sue acque cristalline e il paesaggio mozzafiato, caratterizzato da scogliere e una vegetazione lussureggiante. La spiaggia è molto apprezzata sia dai locali che dai turisti, offrendo un'atmosfera tranquilla e rilassante. Questo splendido luogo è ideale per diverse attività, come nuotare, fare snorkeling e prendere il sole. Ci sono anche alcuni stabilimenti balneari che offrono servizi e comfort per una giornata di relax. La zona circostante è ricca di storia e cultura, con la possibilità di esplorare il castello di Milazzo e altri luoghi di interesse nelle vicinanze.
La Ngonia ( attuale piazzetta) del Tono ed gli edifici che la circondono costituivano il marfaraggio della tonnara:
-Gli arsenali, ovvero magazzini per il ricovero invernale dei palischermi (attuale Muciara e rudere in restauro).
-L’immobile della famiglia D’amico,comproprietari della tonnara, ove ad inizi ottocento al piano terra vi era un’ ulteriore arsenale. Tra il 1830 ed il 1850 venne edificata la attuale casa D’amico.
-L’immobile della Famiglia Calapaj , comproprietari della tonnara, fatta edificare tra il 1842 ed 1846.
-La loggia, uno spazio aperto, con pilastri di calce ed arena dove si “appiccavano” i pesci portati dalla spiaggia ed avveniva la vendita e la salagione, fino alla costruzione dello stabilimento agli inizi del novecento.
-Gli alloggi “per li marinari“ costruiti nel 1854.
-Un pozzo, esistente, rivestito in marmo, a servizio della ciurma.
-La chiesetta della tonnara, come riportato nella lapide, sita sul prospetto principale, e come risulterebbe da ricerche effettuate, la Chiesa sembra inizialmente edificata nel 1500 come Chiesa votiva e nel 1686 ristrutturata dalla nobildonna Antonia Porco, successivamente ricostruita nel 1823 dagli allora proprietari marchese Tommaso Mariano D'Amico e Domenico Calapaj. Veniva utilizzata, durante i periodi di attività della tonnara, per il culto dei pescatori e del personale della stessa, con particolare venerazione per S. Antonio. Cessata l'attività della tonnara (anno 1966), la Chiesetta è rimasta temporaneamente inutilizzata fin quando i proprietari non ne concessero l'uso ai padri del Convento di San Papino, affinché si celebrassero funzioni religiose nei giorni festivi. Nel frattempo, nella Chiesetta venne instaurato, da parte dei fedeli più assidui, particolare culto per la Vergine del Tindari.
-I magazzini del sale e delle “ova” ed un’officina.
-Nell’ampio spazio aperto (attuale piazzetta) si svolgeva tutta l’ attività di preparazione di calo. Qui i sommi ( i cavi che costituivano l’ ossatura della tonnara) venivano "messi in piano", cioè stesi e controllati, le barche calafatate e le reti confezionate.
-Nella zona attigua allo stabilmento (attuale Boschetto dell’Ancora) le donne intrecciavano e cucivano le reti, tendendole fra due grandi pali, infissi nel terreno.
-Lo stabilimento di lavorazione del tonno (attuale residence) può essere annoverato tra i siti di archeologia industriale. Fu edificato tra il 1097 e il 1908 dalla ditta “Tonnare Riunite“ dei genovesi Giuseppe Massone e Pietro Lagomaggiore, su iniziativa dell’ uomo d’ affari messinese Pietro Calapaj, sul terreno della “Spiaggia di Ponente” concesso con delibera del 6 luglio 1905 del pro-sindaco del tempo barone Ryolo. Dal 31 agosto 1919 la proprietà passò alle famiglie Calapaj e D’amico, che dopo una temporanea gestione dal 1920 al 1924 del milazzese Stefano Del Bono, condussero l’impresa direttamente. La tonnara divenne un’industria di pesca e di conservazione con ampliamenti ed organizzazione di tipo industriale con ottimi risultati fino al 1945, quando il pescato calo’ e con esso la produzione. Nel 1957 la Ditta Calapaj e D’amico venne posta in liquidazione e Giovanni Giulio Calapaj vendette le sue quote a Maurizio Bonaccorsi. Dopo alcuni anni la tonnara chiuse definitivamente nel 1966.
Milazzo - Via Tono, 71
Ass. Piazza Nastasi